Nei primi secoli dell’esplorazione dell’Amazzonia il tentativo di riprodurre fedelmente il sorprendente e variegato mondo naturale è ostacolato dalla assenza di artisti che si avventurassero da questa parte dell’Atlantico. I pochi disegni impiegati per corredare mappe o illustrare i racconti dei cronisti nei secoli XVI e XVII sono realizzati sulla base di resoconti. Solo gli olandesi, nel breve periodo della loro occupazione del Nordest (1630-1654), producono ricchissime immagini della flora, della fauna e dei paesaggi brasiliani.
E’ solo con l’arrivo di Giuseppe Antonio Landi, disegnatore e architetto, e degli illustratori che accompagnano il Viaggio filosofico di Alexandre Rodrigues Ferreira che inizia la documentazione scientifica ed artistica del grande patrimonio zoologico e botanico dell’Amazzonia.
Landi giunge in Brasile nel 1753, l’anno in cui Carl Nilsson Linnaeus, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli esseri viventi, pubblica il suo libro Species Plantarum, punto di partenza della nomenclatura botanica.
Nel 1755 il Governatore Mendonça Furtado incarica Landi di occuparsi di Storia Naturale della quale non aveva alcuna competenza. Preso tuttavia a cuore l’impegno, Landi richiede di potere disporre di una adeguata strumentazione ottica e bibliografia sull’argomento.
Mendonça Furtado incarica a tale fine il fratello, il famoso primo ministro Marchese di Pombal, perché acquistasse il materiale necessario, compreso un buon microscopio “…per esaminare piccole piante e sementi…” oltre ad un libro sulle piante americane di buon autore e buona stampa. Landi probabilmente non riceverà mai quanto richiesto se nel 1772 nel trattare su piante e animali della Capitania del Gran Pará ancora ignora quanto pubblicato in quegli anni in Europa. I suoi unici autori di riferimento sono Pier Andrea Mattioli, Ulisse Aldrovandi ed un certo Salmon che potrebbe riferirsi al Thomas Salmon autore de Lo Stato presente di tutti i paesi e popoli del mondo naturale, politico, e morale, con nuove osservazioni degli antichi e moderni viaggiatori, edito nel 1738, libro che probabilmente era di sua diretta proprietà.
La classificazione del Landi è datata, attenendosi alla tradizione greca di ripartire gli animali in base dell’elemento in cui vivono (acquatici, terrestri, aerei).
Nel 1772 scrive la sua opera Descrizione di varie Piante, Frutti, Animali,/ Passeri, Pesci, Biscie, rasine e altre simili / cose che si ritrivano in questa Cappitania del / Gran Pará, le qualli tutte Antonio Landi de-/ dica a sua Eccl.za il Sig.e Luiggi Pinto de Souza / Cavaglier di Malta, e Governatore del Matto Grosso / il quale con soma fatica e diligenzza investigò / moltissime cose appartenenti alla storia natura-/ le, e delle quali si potrà formare un grosso / volume in vantaggio della Repubblica Letteraria.
Nel descrivere la flora e la fauna, che probabilmente era presente nella sua fazenda di Murutucú e comprese alcune specie che aveva potuto osservare nel Rio Negro nel 1755, Landi riporta le sue opinioni sulle qualità delle piante e degli animali paragonandoli ad altri.
I suo commenti più che quelli di un appassionato della Natura, sono piuttosto di interesse utilitaristico e commerciale rivolto principalmente alla agricoltura con particolare preoccu-pazione riguardo la acclimatazione delle specie. Il suo approccio pervaso da spirito illuminista è perfettamente rispondente con gli interessi concreti della Corona portoghese influenzando la descrizione delle piante destinate alla alimentazione come alla medicina, del legname, degli uccelli e pesci commestibili, degli animali utili.
Prospetti di città, abitati, villaggi, fortezze ed edifici, fiumi, cascate, ecc. della spedizione filosofica del Pará, Rio Negro, Mato Grosso e Cuiabá (1784-1792) (109 desenhos de Codina e Freire)