Giuseppe Antonio Landi, il Bibiena dell'Equatore - La misura dell'Eldorado. Vita e imprese di emiliano-romagnoli nelle Americhe
 
Giuseppe Antonio LANDI il Bibiena dell'Equatore
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Non ti meravigliare, o Studioso di Architettura, che agli egregi modelli di tanti chiarissimi maestri, che qui ti porgo, io n'abbia aggiunti alcuni miei, perché io l'ho fatto, non certamente perché io estimi che sieno degni di tal confronto, ne che possan giovarti, ma perché tu vegga, che quella strada, che agli altri addito, quella è che io cerco, e ch'io giudico la migliore. Così sapessio io per ella avanzarmi, ma non avendo a ciò forza bastante, godrò di vedere, che tu lo faccia, onde possa sperarsi, la mercè de'tuoi studi, che l'Architettura ricoveri finalmente l'antica gloria. Vivi felice. (Dedicatoria di Antonio Giuseppe Landi agli studiosi di architettura in Disegni di architettura tratti per lo più da fabbriche antiche ed intagliate da Giuseppe Landi)
 
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Introduzione

Non ti meravigliare, o Studioso di Architettura, che agli egregi modelli di tanti chiarissimi maestri, che qui ti porgo, io n’abbia aggiunti alcuni miei, perché io l’ho fatto, non certamente perché io estimi che sieno degni di tal confronto, ne che possan giovarti, ma perché tu vegga, che quella strada, che agli altri addito, quella è che io cerco, e ch’io giudico la migliore. Così sapessi io per ella avanzarmi, ma non avendo a ciò forza bastante, godrò di vedere, che tu lo faccia, onde possa sperarsi, la mercè de’tuoi studi, che l’Architettura ricoveri finalmente l’antica gloria.Vivi felice.
(Dedicatoria di Antonio Giuseppe Landi agli studiosi di architettura in Disegni di architettura tratti per lo più da fabbriche antiche ed intagliate da Giuseppe Landi s.d. B.C.A.B.).

Fra la fine del Cinquecento e la metà dell'Ottocento, l'assetto del Nuovo Continente cambia radicalmente: il passato precolombiano è definitivamente cancellato, le colonie fioriscono e decadono, si scatena la lotta per l'indipendenza e dalle spoglie dei possedimenti spagnoli e portoghesi sorgono repubbliche sovrane. Ed allo stesso tempo, su un piano simbolico, il nome con il quale la Spagna e il Portogallo avevano voluto battezzare i propri domini nel Nuovo Mondo, vale a dire, "Indie Occidentali", muta finalmente in "America Meridionale".

Nel medesimo periodo, le conoscenze geografiche e biologiche passano da uno stato miserevole (che si protrae fino alla fine del Settecento) ai progressi ottocenteschi.
In Italia, la storia dell'America Meridionale è poco nota e non meno sconosciuti sono quegli italiani che nel corso dei secoli hanno contribuito a forgiarla.
Il nostro personaggio, insieme a diversi altri protagonisti emiliano-romagnoli, costituisce un caso emblematico: da un lato esemplifica l'apporto dei nostri connazionali al progresso del Nuovo Continente, dall'altro mette in luce il grado di disinteresse ed ignoranza con cui sono stati e sono trattati in patria.

Giuseppe Antonio Landi, detto il Bibiena dell'Equatore, è stato il principale artefice in terra brasiliana, dell’incontro tra due tradizioni culturali, quella del Settecento bolognese e quella dell’Amazzonia lusitana, intrecciando la sua vita con le vicende delle colonie portoghesi d’oltremare. Landi porta in Brasile un manierismo che preannuncia il neoclassico con influssi di un barocco che alcuni storici chiamano “stile pombalino”. Gli si può dunque riconoscere il merito di aver proseguito, dopo l'insegnamento dei Bibiena, su una propria e originale via di interpretazione delle strutture architettoniche, consapevole, anche in un paese così lontano dalle fonti europee, dell'evoluzione dei modelli nel corso del secolo.
Pressochè sconosciuto in Italia, è invece la gloria della città di Belém.